Nato a Londra nel luglio del 1938, la carriera di O'Neill ebbe inizio nel pieno dell'effervescenza culturale e sociale della "Swinging London" degli anni Sessanta. O'Neill, tuttavia, non fu soltanto testimone di quest'epoca, ma ebbe la fortuna di viverla a stretto contatto con i suoi protagonisti. Nel 1963, per il giornale Daily Sketch, realizzò nel cortile posteriore degli studi di Abbey Road la prima fotografia dei Beatles: il primo ritratto del gruppo mai pubblicato su un organo di stampa e, allo stesso tempo, la prima volta in cui una band appariva sulla prima pagina di un giornale britannico. L'edizione di quel giorno andò velocemente esaurita. A questo scatto fecero poi seguito molte altre fotografie di artisti che iniziavano a imporsi nel panorama musicale dell'epoca, come i Rolling Stones,David Bowie ed Elton John, tutte figure che le foto di O'Neill contribuirono a lanciare come “stars” della musica. «Ho avuto molta fortuna. Mi sono trovato nel posto giusto al momento giusto, cioè la Londra degli anni Sessanta, che ho potuto vivere e documentare in presa diretta», ricorda lo stesso O'Neill.
Altri protagonisti delle foto di Terry O'Neill furono i grandi attori degli anni Settanta e Ottanta, una delle epoche d'oro di Hollywood. Celebrità come Audrey Hepburn, Liz Taylor, Raquel Welch, Clint Eastwood, Paul Newman, Groucho Marx, Ava Gardner, Steve McQueen e Faye Dunaway, per un certo periodo moglie dello stesso O'Neill, fecero infatti parte dell'abituale cerchia di frequentazioni del fotografo. Tuttavia, il personaggio più fotografato nel corso della parabola artistica di O'Neill è stato forse il cantante Frank Sinatra, di cui fu amico e fotografo personale per 30 anni. Davanti al suo obiettivo hanno, inoltre, sfilato politici del calibro di Winston Churchill, uno dei grandi leader della Seconda guerra mondiale e due volte Primo Ministro del Regno Unito, ma anche Nelson Mandela, leader anti-apartheid e primo presidente sudafricano eletto democraticamente, nonché l'ex Premier britannica Margaret Thatcher. A partire dagli anni Novanta, O'Neill ha accettato soltanto incarichi speciali, come il ritratto della Regina Elisabetta II d’Inghilterra oppure i servizi fotografici per il novantesimo compleanno di Nelson Mandela e per l'ultimo film della saga di James Bond.
O'Neill ricorda: «Io e tutti i protagonisti dell'epoca ci riunivamo in un club di Soho chiamato Ab Lib. C'erano i Rolling Stones, i Beatles, le prime top model, come Jean Shrimpton e Mary Quant, l'inventrice della minigonna, ma anche attori come Michael Caine e Julie Christie. Chiacchierando, scherzavamo sul lavoro che avremmo fatto quando tutto questo fosse finito, perché nessuno pensava che sarebbe durato a lungo. Ricordo che Ringo voleva aprire un salone da barbiere, mentre George Harrison raccontava come sua madre desiderasse vederlo diventare impiegato di banca. Di Mick Jagger dicevamo: «Figurati se a quarant'anni starà ancora cantando!". E invece a 70 è ancora sulla cresta dell'onda...».
Terry O'Neill (Londra, 1938) comincia la propria carriera nel dipartimento fotografico di British Airways, lavorando nell'aeroporto londinese di Heathrow con l'incarico di ritrarre le persone appena arrivate nel Paese. Nel 1959 inizia a lavorare per il giornale Daily Sketch, con sede a Fleet Street. Il soggetto del suo primo servizio fotografico è l'attore Lawrence Olivier. Successivamente inizia a documentare gli esordi dei grandi gruppi pop e rock inglesi degli anni Sessanta.
L'amicizia personale con attori come Michael Caine e Richard Burton gli consente di introdursi nel mondo di Hollywood, avviando così una carriera da fotografo professionista che lo avvicina ai grandi del cinema, da lui ritratti con uno stile naturale, diretto e informale che caratterizza la sua intera carriera artistica. Uno stile frutto di tre fattori: l'impiego di una macchina da 35 mm, molto più leggera e facile da maneggiare rispetto a quelle più diffuse all'epoca, la sua prossimità, quasi esclusiva, nei confronti dei soggetti fotografati e, come ammette lui stesso, la fortuna.