C’è un edificio di età romana a carattere residenziale, riemerso con una parte del colonnato del peristilio, che doveva essere utilizzato inizialmente come impianto produttivo e poi, in epoca tardoantica, come area agricola, forse connessa con il vicino monastero.
E c’è un altro edificio verosimilmente destinato ad attività produttive collegate alla lavorazione dei cereali, come suggeriscono le tracce della fossa di spoliazione di una grande macina circondata da un solco depositato sulla pavimentazione dal continuo e ripetuto passaggio di chi la faceva muovere.
Questi importanti contesti abitativi e produttivi, che aggiungono nuovi tasselli alla conoscenza del paesaggio suburbano a nord-est di Aquileia, sono parte degli importanti ritrovamenti archeologici rinvenuti nel corso degli ultimi mesi in località Monastero, in un’area posta subito al di fuori dell’impianto urbano della città antica. Le indagini, attualmente in corso, sono realizzate nell’ambito della procedura di Verifica Preventiva di interesse Archeologico per la creazione da parte del Comune di Aquileia di un nuovo tratto di pista ciclabile su via Gemina.
Ultime scoperte ad Aquileia, macina | Courtesy Fondazione AquileiaAvviati lo scorso gennaio, gli scavi, coordinati dall’archeologo Dario Gaddi, sono stati affidati dal Comune di Aquileia alla ditta ArcheoTest s.r.l., e si svolgono sotto la direzione scientifica del funzionario archeologo Serena Di Tonto per la Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per il Friuli Venezia Giulia.
Nel corso della prima fase sono stati eseguiti dodici sondaggi che hanno confermato l’elevato rischio archeologico dell’intero settore a nord della via Gemina, oggetto di esplorazioni e indagini già nel corso dell’Ottocento. Alla luce dei primi risultati la Soprintendenza ha richiesto approfondimenti che chiarissero l’effettiva consistenza delle evidenze archeologiche emerse e la loro cronologia.
In passato in questa parte del suburbio dove si snodavano le arterie di collegamento con Emona (Ljubljana) e Tergeste (Trieste), le indagini condotte avevano portato alla luce settori delle necropoli monumentali collocate ai lati delle strade, ma erano state poche le strutture connesse all’edilizia residenziale. E invece le ultime scoperte hanno evidenziato strutture pertinenti a complessi residenziali, ancora in corso di scavo, rilevando anche sistemi di drenaggio delle acque attraverso anfore e resti di carattere funerario, come un’olla in ceramica contenente ossa combuste e cenere, priva di corredo. Queste ultime testimonianze documentano una seconda fase in cui, in corrispondenza degli edifici, venne impiantata successivamente un’area cimiteriale. Tutti gli altri interventi di scavo hanno restituito contesti probabilmente ricollegabili a una vocazione produttiva, anche se si potrà conoscere di più solo a conclusione delle indagini archeologiche e delle fasi preliminari di documentazione e studio su quanto emerso.
Ultime scoperte ad Aquileia | Courtesy Fondazione Aquileia “Gli scavi, avviati recentemente nell’ambito dei lavori della ciclabile che andremo a realizzare con l’obiettivo di mettere in sicurezza la mobilità lenta sul tratto Monastero-Colombara - ha sottolineato il sindaco di Aquileia, Emanuele Zorino - hanno portato alla luce reperti di straordinaria importanza per la città. I resti degli edifici residenziali di epoca romana, con colonnati e portici, insieme ai reperti di attività produttive legate alla lavorazione dei cereali, costituiscono un grande arricchimento per il quadro affascinante dello sviluppo della città romana anche nella zona suburbana.”