Random interactions in the space between paintings, palm trees, airplanes and waiting rooms di Gino Blanc.
Sabato 23 Gennaio inaugura la personale di Gino Blanc, Escape from space, Random Interactions between paintings, palm trees, airplanes and waiting rooms a cura di Giovanni Paolin.
Nella sede di MLZ Art Dep in via Galatti 14 a Trieste, gli spettatori potranno avere un'istantanea dell'opera di Gino Blanc.
Nel pieno della sua carriera artistica, Blanc è considerato un sofisticato pensatore visivo, dotato di straordinaria sensibilità per le qualità evocative della pittura e la sperimentazione nell’utilizzo di nuovi materiali.
L’ opera di Gino Blanc ha sempre ricercato all'interno di diversi immaginari visivi, traendo ispirazione sia dalla sfera personale sia da immagini trovate. Proprio con queste l'artista gioca con l'ironia e la sicurezza di un attento osservatore del quotidiano, riuscendo a plasmarle e metterle al servizio della sua ricerca. Blanc agisce con un metodo di lavoro intuitivo e non prestabilito, facendo sì che le sue rappresentazioni riescano ad evolversi in modo naturale e sorprendente, utilizzando diverse tecniche, dalla pittura, alla stampa fino all'utilizzo dei tessuti.
Sebbene alcuni temi ricorrano nei suoi dipinti, è sua volontà includervi il proprio immaginario visivo così come alcuni più ampi canoni stilistici, da cui attinge a piene mani. Gino Blanc è un artista contemporaneo secondo la definizione di Giorgio Agamben:” Contemporaneo non è colui che cerca di coincidere e adeguarsi al suo tempo, ma chi aderisce a esso attraverso una sfasatura e un anacronismo; non chi vede le luci del suo tempo, ma chi riesce a percepirne l'oscurità." ( Che cos'è il contemporaneo?, Giorgio Agamben, 2008, edizioni Nottetempo)
Dipinti, palme, aeroplani e sale d'attesa cosa hanno in comune? Fanno tutti parte di una quotidianità legata al viaggio, a destinazioni remote ma tutto sommato vicine; ai non luoghi. L'uomo si sta abituando alla transitorietà e alla fredda sicurezza di ambienti tutti uguali. Blanc trasforma questi ambienti in luoghi vivi, con una storia da raccontare.
La palma, giocando tra la simbologia religiosa e agnostica, rappresenta un mezzo per guardare alla vita: organismo costretto al ruolo di banale ornamento tropicale ma che in sé racchiude significati straordinari. Secondo Jung simbolo dell'anima dell'uomo e da sempre ritenuta sacra, rappresenta fin dall'antichità i concetti di vittoria e ascesa. L’artista riesce ad inserirsi in questo difficile gioco, mettendo chi guarda le sue opere di fronte ad una scelta di significato.
Gino Blanc esorcizza con la pittura la sua paura del viaggio, di una lontananza afosa, dei lunghi tragitti in aeroplano in fuga dal reale, immergendo lo spettatore in un'atmosfera luminosa che però nasconde l'oscurità: uno spazio ignoto dove poter meditare su ciò che si sta guardando. Non tutto è palese nella pittura di Blanc, solo chi riesce a superare il proprio giudizio può arrivare alla vera comprensione del suo lavoro. Fuga dallo spazio: la traduzione è metafora di un viaggio interiore in compagnia dell’artista.
La Galleria MLZ di Trieste presenta per la prima volta tutti i lavori più recenti dell'artista veneziano, tra cui i grandi dipinti a tema aereonautico, oltre ad alcune opere “estroflesse”, di recentissima realizzazione, di cui un’anteprima è stata data durante la passata edizione di ArtVerona.
Nato a Venezia nel 1974,si diploma in ottica presso l'istituto Fleming di Treviso. Nel 2006 frequenta la Complutense University di Madrid, specializzandosi in pittura murale.
Nel 2007, si è diplomato in pittura all'accademia di Belle Arti di Venezia. Nel 2010 si è specializzato (diploma di secondo livello) in pittura. Insegna presso il liceo artistico di Venezia, vive e lavora a Venezia.