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giovedì 28 marzo 2024

In\Visible cities 2016 - Urban multimedia festival

Da Piazza Vittoria al valico di San Gabriele, da via Santa Chiara ai giardini pubblici, dal mercato coperto alla Galleria Bombi. La città invisibile di Gorizia prende forma e una nuova e inedita luce si accende su angoli di città più o meno noti, più o meno vissuti, restituendoli alla cittadinanza con forza e vitalità rinnovate.
Con In\Visible Cities, primo festival internazionale interamente dedicato alla multimedialità urbana, le arti digitali invadono nuovamente Gorizia con un programma di spettacoli, installazioni, incontri e workshop tesi ad esplorare il rapporto tra spazi urbani, arti multimediali e nuove tecnologie. Artisti provenienti da tutta Europa portano progetti attraverso i quali valorizzare il patrimonio materiale e immateriale della città: palazzi, piazze e mercati diventeranno la tela visibile per interventi multimediali che offrono nuovi sguardi, idee, punti di vista. La storia della città, la sua comunità, i processi sociali rappresentano invece l’invisibile svelato attraverso percorsi innovativi di rappresentazione: videomapping, installazioni, app, realtà aumentata, storytelling.
 
In\Visible Cities è finanziato dalla Regione Friuli Venezia Giulia, dal Comune di Gorizia e dalla Camera di Commercio di Gorizia, il Festival è organizzato dall’associazione Quarantasettezeroquattro in partenariato con la Provincia di Gorizia e le Associazioni Lucide (Gorizia), Hommelette (Trieste), Pina (Capodistria) e Zona (Parenzo).
Il Festival gode inoltre delle collaborazioni di alcune delle principali realtà che sul territorio regionale si occupano di multimedialità come il DAMS di Gorizia, il Punto Giovani, la Mediateca.Go "Ugo Casiraghi" -
Mediateca provinciale di Gorizia, associazioni e centri di produzione come IoDeposito (promotore della rassegna B#Side War 2016) e Mitteldream, Festival come Pixxelmusic e PelinGOvac e ancora l’Università degli Studi di Trieste, Studio Faganel, Društvo Humanistov Goriške, Leo, AUT 71 La Cineteca del Friuli, e del patrocinio dell’Università di Udine. Media partner del Festival è il quotidiano di Trieste e Gorizia Il Piccolo.
 
Fil rouge dell’edizione 2016 è “Dopo la catastrofe”, una riflessione che giunge a 40 anni dal Terremoto in Friuli e che affronta le conseguenze delle catastrofi naturali sui territori e le comunità, le sue rappresentazioni e narrazioni, con particolare attenzione proprio a quanto accadde in Friuli.
8 i progetti scelti per la residenza d’artista che durerà dal 6 fino al 29 maggio sulle oltre 70 candidature ricevute da tutta Europa.
 
Aspettando la fase clou del Festival a fine mese, dal 6 maggio e fino a fine Festival al mercato ortofrutticolo coperto saranno visibili le installazioni multimediali di Dopo il terremoto: città, trasformazioni, memorie a cura dei ragazzi delle scuole secondarie del Friuli che si sono interrogati sull’eredità di un evento catastrofico che ha segnato in profondità la comunità e l’intera regione, diventando un vero e proprio spartiacque tra un prima e un dopo. Le voci, i volti, le immagini del passato e del presente sono proiettate sulle cassette della frutta, negli spazi predisposti per la vendita della verdura.
Nel frattempo presso l’ex osteria Lanterna d’Oro(Borgo Castello 20) fino a fine Festival artisti, fotografi, videomaker, architetti e attori provenienti da tutt’Italia, selezionati tramite open call, si incontrano per una lunga residenza dal titolo Nelle città visibili, le città invisibili,condividendo spazi di lavoro e di vita, attrezzature, stimoli provenienti da un territorio complesso e ricco di storia. Elisa Ferrari e Giulia Tosi (Effetti), Daniele Brescia, Martina Zena, Tiziano Panici, Giovanni di Giandomenico, Yoris Petrillo (Argot Studio) saranno al lavoro per l’intero periodo della residenza presso l’ex osteria Lanterna d’oro, ma si muoveranno anche in città e coinvolgeranno la popolazione in processi di creazione partecipata.
In Galleria Bombi Il 13 maggio si inaugurerà invece l’installazione Insight di Joshua Cesa, che rimarrà accesa giorno e notte fino al 10 agosto: un percorso sensoriale, narrativo, sonoro e visuale basato sugli stimoli percettivi della light art e della sound art e che si compone di numerose ‘stazioni sensoriali’, ciascuna delle quali torna indietro alla I Guerra Mondiale e racconta una specifica esperienza del conflitto. L’installazione è ispirata dalle testimonianze letterarie del 1914-16. L’intervento installativo è a cura di IoDeposito Ong.
Durante “Aspettando il Festival” e sempre grazie a IoDeposito Ong presso l’Ex Ferramenta Krainer in via Rastello il 14 maggio si continuerà a parlare di I Guerra Mondiale con Essere Corpo, presentazione del progetto di ricerca e della relativa edizione cartacea (LINT Editoriale) a cura del dott. Tancredi Artico, patrocinato dal Comune di Gorizia, Provincia di Gorizia, Presidenza del Consiglio dei Ministri, Consiglio d’Europa (Project done under the auspices of the Secretary General of the Council of Europe, MrThorbjørnJagland).
E sempre in attesa della fase più intensa del Festival dal 19 al 25 maggio Studio Azzurro, il più importante studio di produzione multimediale in Italia terrà un importante workshop dal titolo Ricognizione di una memoria per un’installazione interattiva sull’identità del territorio, un’esperienza laboratoriale che affronterà tutte le fasi di realizzazione di un’opera multimediale, dall’idea al progetto, dalle riprese al montaggio fino alla realizzazione dei sistemi interattivi.

Dal 24 maggio si entra nella fase culminante di In\Visible Cities ed è la settimana in cui sono concentrati la maggior parte degli eventi. Tra questi anche il seminario Narrare, difendere, ricostruire territori. Appunti per/da un dopo-catastrofe (25 maggio) a cura di Alessandra Marin del Dipartimento di Ingegneria e Architettura dell’Università di Trieste in cui si parlerà del rapporto uomo-ambiente e degli strumenti che il progetto - architettonico, urbano, territoriale e del paesaggio - può dare alle situazioni di crisi. E ancora la tavola rotonda Ri\Costruire insieme Campo Scuola San Marco 1976: un esempio di comunità educante (28 maggio), legato all’installazione multimediale realizzata per l’occasione da Eva Sajovic e Chiara Perini e Per sopravvivenza: l’esperienza collettiva di autogestione nel Friuli del dopo-sisma (29 maggio), a cura di Ass. Hommelette & Margherita Pevere.
Lungo tutto l’arco della settimana dal 24 al 29 invece ci saranno mostre da visitare come Visible\Unfinished Work, un’esposizione work-in-progress all’interno degli spazi di Studio Faganel a cura di Sara Occhipinti e Marco Faganel, un’esposizione quotidiana, progressiva e mutabile dei progetti proposti dagli artisti durante il periodo di permanenza a Gorizia a cui sono abbinati degli aperitivi con l’artista dal titolo Chiacchiere e Vino, un appuntamento quotidiano dedicato al confronto tra il pubblico, gli artisti in residenza e gli organizzatori del festival.
Grande spazio viene riservato alle performance live che contano numerosi eventi di rilievo tra cui Vertical Market della Compagnia Il Posto Danza Verticale insieme a Marco Castelli Small Ensemble al mercato ortofrutticolo coperto (27 maggio): l’azione dei danzatori si svilupperà nella parte superiore dell’architettura in pieno giorno, utilizzando lo spazio vuoto e l’altezza mentre la musica risuonerà in tutto l’edificio, trasformando attraverso la danza un luogo abituale in uno spazio nuovo, con una prospettiva visiva diversa. La stessa Compagnia porterà le proprie evoluzioni anche in Piazza Vittoria il 28 maggio: lo spettacolo Forme Uniche mescola danza, architetture e suoni, esplorando le relazioni e i confini tra performance e installazione, uno spettacolo che s’interroga sulla ciclicità delle cose.
Ancora spettacolo dal vivo con 40 d.T. // Terremoto, istruzioni per l’uso// I studio di Natalie Norma Fella, Sara Rainis in cui le due performer si pongono il problema di un manuale “for dummies” (per negati) per prepararsi a una eventuale catastrofe futura e per scoprire se l’immaginario della catastrofe possa agire positivamente sulla generazione nata dopo il ‘76. Lo spettacolo avrà anche una messa in scena dedicata alle scuole che si può prenotare fin d’ora.
 
Particolarmente importanti le partnership territoriali che se da un lato rafforzano il legame con le realtà culturali attive sul territorio, dall’altro permettono di ospitare in programma spettacoli ed eventi creativamente eterogenei: è il caso della collaborazione con Pixxelmusic, audio video festival che quest’anno celebra il suo decennale e che porterà il 28 maggio in Piazza Vittoria i Frank Sent Us gruppo rock con tanto di chitarrista (Mastro), bassista (Orang3) e batterista & beat maker (Frenetik Beat) accompagnati sul palco dal vj Frank Sandrello che invece di suonare strumenti “suona” le immagini. I Frank Sent Us hanno infatti trovato nella campionatura audio/video uno stile del tutto originale esibendosi a numerosi eventi internazionali. Sempre in collaborazione con Pixxelmusic il 29 maggio presso il cortile dell’Ex Ferramenta Krainer c’è la singolare presentazione di Reactable System, strumento musicale elettronico capace di una performance affascinante e continuamente mutevole, composta da suoni e proiezioni, che chiamano in gioco la partecipazione attiva del pubblico. Per questo motivo la performance di Ben Tsciesche a In\Visible Cities sarà seguita da un workshop in cui i partecipanti potranno imparare a “suonare” con il tavolo.
Ulteriore partner è il PelinGovac Festival che presenterà proiezioni videoclip e concerti a cura degli studenti del DAMS e del Punto Giovani di Gorizia in shoTrack day (27 maggio), concerti di musica indipendente in Alternative Day (28 maggio) e un underground electro-live set in Invisible Ghost.
 
Per entrare nel dettaglio del Festival il 25 e 27 maggio In\Visible Citiesha previsto una visita guidata al suo cuore pulsante ovvero le opere installative, audiovisive e interattive proposte dagli artisti provenienti da tutt’Italia. Questi ultimi presenteranno le loro opere durante un aperitivo “a tappe” a cielo aperto.
Parlando di In\Visible Cities l’omaggio a Italo Calvino è quasi doveroso e quindi in chiusura del Festivalil 29 maggio la Galleria Bombi ospita il progetto multimediale (reading/concerto/danza) LE CITTà [IN]_VISIBILi di Tiziano Panici con la collaborazione di molti artisti e utilizzando linguaggi differenti: la parola, la musica, la danza, la video-arte interagiscono tra loro con la stessa libertà dei jazzisti nel corso di un’improvvisazione. Questo esperimento nasce da un accurato lavoro proprio sulla struttura letteraria dell’opera di Italo Calvino.
Di ulteriore grande impatto sarà anche la performance Altough of Course you End Up Becoming Yourself (An artistic research on entertainment) di Elisa Ferrari e Giulia Tosi, la cui prima parte si terrà il 25 maggio nel cortile dell’Ex Ferramenta Krainer e la seconda il 29 maggio al valico di San Gabriele, nel punto esatto dove passa il confine tra Italia e Slovenia. Partendo dal concetto di postproduzione e di azione partecipata, il lavoro indaga le dinamiche dell’incontro e della relazione umana nell’ambito celebrativo della “festa”. I materiali video girati il 25 verranno utilizzati per il rimontaggio del film/documentario che costituirà il motore della performance per la replica che si svolgerà il 29 maggio al valico di San Gabriele, un modo originale, per festeggiare insieme la conclusione del festival, in un luogo dall’altissimo valore simbolico.
 
Per il programma complessivo con tutti gli eventi, le date e il contatto con gli organizzatori c’è il sito www.invisiblecities.eu.
 
 

Info

Data: dal 28 Maggio 2016 al 30 Giugno 2016
Luogo: Gorizia - sedi varie
Indirizzo: Gorizia - Piazza Vittoria, via Santa Chiara, Galleria Bombi e altri indirizzi
Sito ufficiale: www.invisiblecities.eu