IL PERCORSO ESPOSITIVO
La metafora del viaggio. Il primo impatto con la mostra è scenografico e immersivo: viene resa l’idea del viaggio per esplorare l’incognito, ai confini del globo terrestre, nelle profondità marine, nell’infinita grandezza del cosmo o nel mondo incommensurabilmente piccolo delle particelle subatomiche.
Dalla filosofia naturale alla scienza e storia della Novara. Racconto della transizione da una filosofia intrecciata alle scienze naturali alla moderna concezione della scienza. La figura del viaggiatore-filosofo lascia il posto a quella dello scienziato. Le spedizioni compiute nello spirito dei Lumi (XVIII sec.) e la fondazione delle società scientifiche europee.
Obiettivi della circumnavigazione e la preparazione del viaggio. Il progetto di una spedizione intorno al mondo con scopi scientifici e diplomatici fu avanzato nel 1856 dall’arciduca Ferdinando Massimiliano d’Asburgo, comandante in capo della marina austriaca. La spedizione aveva l’obiettivo di dare un sostanziale contributo alle scienze naturali, attraverso la raccolta di osservazioni, misurazioni, dati e reperti da destinare alle accademie scientifiche imperiali. Storia delle esperienze precedenti e dei saperi immagazzinati nei libri.
Vita a bordo della fregata, episodi di viaggio, diario di bordo. Una sala che sembra fatta apposta per attrarre l’attenzione di grandi e bambini sulla complessa organizzazione di una spedizione scientifica. Espedienti scenografici e strumenti digitali aprono una curiosa finestra sulla vita a bordo della Novara e sulla quotidianità dei marinari imbarcati.
Gli ufficiali. Chi erano gli studiosi imbarcati sulla Novara? In questa sala si impara a conoscere le loro biografie, i loro interessi e gli scopi scientifici che ciascuno di loro riponeva nella spedizione.
La ricerca a bordo. In questa sala è evocata la vita a bordo dei ricercatori, rappresentati da un’evocazione delle loro cabine. È ricordata la cabina dell’etnografo, dello zoologo, del botanico e del pittore Selleny con una selezione di acquerelli originali prestata dall’Albertina di Vienna e oggetti d’epoca provenienti dal viaggio della Novara.
I cammini della conoscenza. In un grande pannello sono illustrate le tappe del viaggio della Novara. Con un espediente contemporaneo, la webcam, si viene catapultati nel presente per vivere la vita di oggi nei porti toccati dalla fregata nell’Ottocento.
Risultati e conoscenza acquisita. In questa sala vengono esposti i reperti naturalistici restaurati e si racconta delle mostre per rendere noti i risultati alla comunità di studiosi e al vasto pubblico. Si espongono anche le armi che furono appese alle pareti dello scalone d’onore del Castello di Miramare in dieci composizioni. Per la prima volta possono qui essere osservate da vicino, dopo il recente restauro. La raccolta di reperti zoologici della spedizione Novara è impressionante: oltre 26.000 esemplari tra animali, ossa, nidi e uova. Si trova qui il cuorioso pinguino saltarocce dell’isola di st. Paul, dal caratteristico capo crestato che fu più volte raffigurato anche dal pittore di bordo Selleny.
La condivisione di dati e reperti e le pubblicazioni. Gli studiosi a bordo della Novara raccolsero 376 reperti di interesse etnografico, rappresentativi, secondo la loro ottica, degli usi e costumi degli abitanti dei luoghi visitati. La raccolta colpisce per la varietà tipologica: oggetti di uso quotidiano, ornamenti, indumenti, armi, strumenti, libri e documenti. Una parte di questi oggetti rimase per qualche anno a Miramare: erano infatti destinati a un museo da costruire nel parco, che Massimiliano aveva progettato, ma che non fu mai realizzato. Nel 1883 questi oggetti furono inviati a Vienna e si trovano oggi nelle collezioni del Weltmuseum Wien. I risultati scientifici della circumnavigazione vennero editi in 18 volumi, dedicati alle conoscenze acquisite nei vari ambiti.
Un mare di dati. Si entra nella parte più tecnologia e spettacolare della mostra. Oggi come allora, la ricerca di punta si avvale di osservazioni sempre più dettagliate e complesse del cosmo che ci circonda, nonché di potenti simulazioni al computer. Dalle straordinarie immagini dello spazio profondo del telescopio spaziale Euclid, alla ricostruzione della materia oscura nell’universo; dai frammenti subatomici prodotti nelle collisioni al Large Hadron Collider del CERN di Ginevra, alle esplorazioni delle zone polari della rompighiaccio Laura Bassi, la nostra sete di conoscenza si spinge oltre le frontiere del noto.