Le nanotecnologie al servizio del recupero e della conservazione dei beni culturali
Le nanotecnologie al servizio del recupero e della conservazione dei beni culturali
Le nanotecnologie alleate dei beni culturali. Un esempio concreto viene da Milano dove, nel corso dei lavori di recupero della facciata della chiesa “Santa Maria Annunciata” progettata da Giò Ponti, sul gruppo scultoreo in metallo dell’’Annunciazione, dopo il restauro è stato applicato un innovativo film di silice non ancora sul mercato. Il rivestimento nanostrutturato, nella forma di un sol-gel, è frutto di un progetto che ha visto la collaborazione tra A.P.E.Research, Elettra Sincrotrone Trieste - realtà dell’AREA Science Park - e Siltea.
Il lavoro realizzato a Milano è uno dei temi al centro del workshop del Progetto Nanocoat “Nuove tecnologie per il recupero e la conservazione dei beni culturali”, organizzato dal Consorzio Innova FVG nell’Aula magna della Scuola Media Statale “Elvira e Amalia Piccoli” a Cividale del Friuli (UD). Nel corso dei lavori verranno presentati i risultati dello studio relativo all’impiego delle nanotecnologie per il recupero e la conservazione dei beni culturali, realizzato dall’INSTM – Consorzio Interuniversitario Nazionale per la Scienza e Tecnologia dei Materiali – attraverso la propria unità di ricerca dell’Università La Sapienza di Roma.
“La conservazione del patrimonio storico/artistico rappresenta per l’Italia una necessità da un lato, per preservare e valorizzare una nostra immensa ricchezza, e un’opportunità dall’altro, in quanto il mercato europeo per tale settore è stimato a circa 5 miliardi di €/anno, e potrebbe aumentare di un significativo fattore nei prossimi anni a causa del più ampio utilizzo dei nanomateriali – spiega Michele Morgante, Presidente del Consorzio Innova FVG. Gli obiettivi della ricerca che abbiamo commissionato sono legati alla migliore valutazione dei danni, allo sviluppo di strategie di conservazione innovative del nostro immenso patrimonio culturale e all’integrazione delle tecnologie più avanzate per consentire la sua protezione e fruizione sostenibile ed efficace”.
Lo studio sarà illustrato dalla Prof.ssa Maria Laura Santarelli, Direttore del Centro di Ricerca in Scienza e Tecnica per la Conservazione del Patrimonio Storico-Architettonico (CISTeC). A.P.E. Research, azienda attiva nello sviluppo e nella produzione di strumentazione scientifica per l’analisi delle superfici approfondirà il tema delle applicazioni della microscopia a scansione di sonda (SPM, Scanning Probe Microscopy) nel settore dei beni culturali. IPAC – Istituto Regionale per il Patrimonio Culturale del Friuli Venezia Giulia – e l’Università di Trieste presenteranno le attività ed i progetti realizzati nell’ambito della Scuola regionale per la conservazione e il restauro a Villa Manin di Passariano in collaborazione con gli atenei regionali. L’Università di Udine, infine, illustrerà le possibilità offerte dalla banca dati SICAR per la gestione della documentazione relativa ad analisi scientifiche e ad attività di restauro e dell’integrazione di questo database con il sistema di catalogazione regionale SIRPAC.
Allegato il programma.
Info
Data: dal 16 Marzo 2016 al 16 Marzo 2016
Luogo: Aula magna Scuola Media Statale Elvira e Amalia Piccoli
Indirizzo: Cividale del Friuli - via Udine 15/2
Telefono: +39 0433 486111
Email: info@innovafvg.it