“Unesco è partecipazione, condivisione, stare insieme, confrontarsi ed essere consapevoli del tesoro unico e dei valori che custodiamo e che dobbiamo trasmettere alle generazioni future”: il presidente di Fondazione Aquileia Roberto Corciulo riassume così tre giorni di confronto al termine del convegno “Aquileia 25 anni Unesco”, tenuto nella città friulana dal 5 al 7 dicembre. “Le parole chiave emerse nelle diverse sessioni sono molte”, prosegue Corciulo: “dialogo, sinergia, bellezza, consapevolezza, rete, coordinamento, educazione, incontro, racconto, giovani – e dovranno essere sempre più una linea guida per il futuro”.
Organizzato da Fondazione Aquileia in collaborazione con il Comune di Aquileia, la Basilica di Aquileia, la Direzione Regionale Musei FVG - Museo archeologico di Aquileia, PromoTurismoFVG, il convegno ha visto la partecipazione di istituzioni come l’Ufficio Unesco del Ministero della Cultura in dialogo con gli operatori culturali. Al centro del dibattito, temi che vanno dalla ricerca archeologica ai futuri programmi di valorizzazione, tra i quali, come ha sottolineato il direttore di Fondazione Aquileia, l’archeologo Cristiano Tiussi, spicca il progetto di collegamento delle aree archeologiche aquilieiesi e dei loro monumenti in un percorso unitario. Altro tema, le collaborazioni con i siti Unesco del Friuli Venezia Giulia, in vista della sfida di GO!2025 per Gorizia Capitale europea della Cultura.
Uno degli straordinari mosaici della Basilica di Aquileia che raffigura Giona gettato sulla spiaggia. | Foto: YukioSanjo (Opera propria), via Wikimedia Commons “Ci siamo confrontati sui progetti di comunicazione con cui il sistema Aquileia si racconta per raggiungere diversi tipi di pubblico”, spiegano da Fondazione Aquileia, “si è discusso di didattica e accessibilità, anche con Palmanova e Cividale, dando spazio alle numerose modalità per riuscire a essere inclusivi; di rievocazioni storiche che animano ben tre siti Unesco della regione e di itinerari culturali europei”.
Tra gli obiettivi del prossimo futuro c’è la promozione di un turismo
slow che ha potenzialità notevoli grazie alla laguna, alle ciclovie, al patrimonio naturalistico e paesaggistico, ma anche a cammini come la Romea Strata, il Cammino Celeste, il Cammino dei Santi Cirillo e Metodio, che ad Aquileia trovano una tappa importante. “La sfida sarà migliorare i servizi di accoglienza e rispondere alle esigenze di questo tipo di viaggiatore, che - spiega il prof. Guido Guerzoni – richiede infrastrutture adeguate in loco e supporto tecnologico nella fase di progettazione e durante la visita”.
Un obiettivo da perseguire anche in vista del 2030, quando la gloriosa Basilica Patriarcale compirà mille anni, considerato “il crescente interesse anche internazionale per Aquileia e la consapevolezza di avere un tesoro, storico e spirituale, da mettere al servizio del mondo”, nelle parole dell’arcivescovo di Gorizia Monsignor Carlo Radaelli.
Il Foro di Aquileia oggi, con il Campanile della Basilica sullo sfondo | Foto: © Gianluca Baronchelli