I Violoncelli Itineranti in concerto
Armonie di confine ad Aquileia per la Festa della Musica
Concerto del Solstizio 2024. Foto N. Oleotto
Francesca Grego - 19/06/2025
L’antico Porto Fluviale di Aquileia si accende di suoni per la Festa della Musica: all’alba del 21 giugno uno dei siti più significativi della città Unesco si risveglierà tra le melodie del trio Violoncelli Itineranti per dare il benvenuto all’estate. In occasione di GO! 2025 – Nova Gorica e Gorizia Capitale Europea della Cultura, un suggestivo racconto musicale in italiano e sloveno evocherà memorie di incontri remoti e recenti, in quello che è da sempre un territorio di confine. Nel silenzio dell’aurora, i versi di alcune poetesse italo-slovene risuoneranno nei brani originali della compositrice Andrejka Možina, ispirati al volume bilingue Parole indomite / Besede ne ubogajo več e tratti dall’omonimo disco. Tutto al femminile l’ensemble chiamato a interpretarli, che vede accanto alla Možina (voce e violoncello) le musiciste triestine Irene Ferro-Casagrande e Carla Scandura (violoncelli). Parole indomite / Besede ne ubogajo več è “un album importante, forte, nostalgico, intimo e ispiratissimo”, afferma il celebre violoncellista e compositore Giovanni Sollima: “Lingue, suoni e radici che si incontrano in un magico confine. Prospettiva illuminata in un mondo che non sempre è in grado di capire quanto le culture, lontane o confinanti, possono e vogliono relazionarsi. E poi si sa, lo stesso violoncello confina con la voce e viceversa. In questo caso, grazie alla genialità di Andrejka, che ho la fortuna di conoscere, e al perfetto equilibrio tra la voce e il respiro dei violoncelli, si ha la forte sensazione di essere trasportati fisicamente lì dentro, tra quei suoni e quelle parole”.
Violoncelli Itineranti. Foto Corrado Maria CriscianiNel giorno del solstizio d'estate, il più lungo dell’anno, i Violoncelli Itineranti vibreranno tra i riverberi di un tempo lontano, quando, sotto i Romani, Aquileia fu un imprescindibile crocevia tra il Mediterraneo, l’Oriente e l’Europa continentale, e nel Porto Fluviale, teatro del concerto, si incrociavano genti e merci provenienti da tutto il mondo allora conosciuto. Tra l’erba verde le antiche banchine raccontano ancora di approdi e di partenze, di navi scomparse e di carichi preziosi, dell’ambra del Baltico e delle spezie d’Oriente, dei marinai che su queste pietre hanno lasciato i segni del loro passaggio. Oggi come allora, lingue, suoni e culture tornano a incontrarsi nel luogo di un viaggio millenario, dando vita a nuove, irresistibili armonie.