Un altro episodio raccontato nella Cripta degli affreschi della Basilica di Aquileia riguarda la vicenda terrena del protovescovo Ermagora e del suo inseparabile diacono Fortunato.
Questa vicenda si conclude con la decapitazione di entrambi, perseguitati per la loro fede cristiana. La scena dell’uccisione di Ermagora da parte di un soldato, mentre Fortunato assiste atterrito all’esecuzione, è resa con crudo realismo. Dal collo mozzato fuoriesce un fiotto di sangue, mentre la testa del santo è ormai distante dal corpo.