Nel 1952
Gianni Berengo Gardin (Santa Margherita Ligure, 1930) unanimemente riconosciuto come uno tra i più importanti fotografi italiani, ha iniziato ad occuparsi di fotografia partecipando alle attività dei gruppi di fotografi, come il
Circolo La Gondola di Venezia e nel 1955 del
Gruppo Friulano per una Nuova Fotografia di Spilimbergo dove venne allora “
cooptato”.
Berengo Gardin infatti, nel corso degli anni ha realizzato moltissime fotografie in Friuli, negli anni '50 privilegiando il mondo contadino e dei paesi montani, quindi fotografando il manicomio di Gorizia al tempo di Franco Basaglia e della nascita della moderna concezione della salute mentale e pubblicando il libro
Morire di Classe (1968), fino alle campagne fotografiche per conto del CRAF negli anni '90 su Valvasone per
Itinerario Pasoliniano del 1995 e sulla Carnia per
Terre a Nordest (1996).
Alla fine degli anni '90, ha anche realizzato un lavoro di documentazione sulle
Ferriere Nord del Gruppo Pittini di Osoppo.
Berengo Gardin nel 1954 era andato a Parigi dove ha ha conosciuto in particolare Robert Doisneau, Willy Ronis e Daniel Masclet e ha fotografato per due anni e nel 1955 ha altresì conosciuto Longanesi, iniziando poi l’attività di fotoreporter lavorando per
Il Mondo di Pannunzio con il quale ha collaborato fino al 1965 e da allora collabora con le più importanti testate nazionali ed internazionali come
Domus, Epoca, Le Figaro, L'Espresso, Time, Stern e molte altre ancora.
Nel 1957 ha realizzato moltissime immagini di Venezia destinate a diventare famose nel libro
Venise des saisons che segnerà una tappa decisiva nella sua evoluzione da fotoamatore a professionista.
Nel 1964 si è stabilito definitivamente a Milano iniziando una collaborazione con il
Touring Club Italiano e nel 1970 è uscita la sua monografia
L’occhio come mestiere, nel 1973 un volume sulla Spagna seguito nel 1976 dall’opera realizzata con Cesare Zavattini
Luzzara vent’anni dopo. Ha sempre avuto un modo caratteristico nel fotografare, generalmente in un rigoroso bianco e nero che lo rende riconoscibile e la sua attenzione alla realtà gli hanno decretato il successo internazionale e allo stesso modo diverse aziende hanno più volte hanno usato le sue fotografie per promuovere la loro immagine.
Dal 1990 è membro dell’
Agenzia Contrasto. Berengo Gardin ha esposto le sue fotografie in centinaia di mostre che hanno celebrato il suo lavoro e la sua creatività in diverse parti del mondo: il
Museum of Modern Art di New York, la
George Eastman House di Rochester, la
Biblioteca Nazionale di Parigi, agli
Incontri Internazionali di Arles, al
Mois de la Photo di Parigi, nelle gallerie
FNAC.
Nel 1989 una sua grande retrospettiva è stata presentata a Spilimbergo e nel 1991 è stata ospitata dal
Museo dell'Elysée a Losanna e lo stesso anno, ha ricevuto il Premio Friuli Venezia Giulia Fotografia.
Nel 1994 le sue foto sono state incluse nella mostra dedicata all'Arte Italiana al
Guggenheim Museum di New York. Ad Arles, durante gli
Incontri Internazionali di Fotografia, ha ricevuto l'
Oskar Barnack -
Camera Group Award. Gianni Berengo Gardin ha pubblicato oltre 150 libri di fotografia.
La mostra che viene presentata a San Vito al Tagliamento, vuole essere un omaggio per un grande amico e Autore, presentando sia opera storiche conservate negli archive del CRAF e del
Circolo La Gondola di Venezia, sia presentando anche una selezione dei lavori realizzati da Gianni Berengo Gardin per le campagne fotografiche del CRAF nel territorio provinciale e regionale.
Orario: venerdì, sabato e domenica 10.30-12.30 / 15.30-19