Museo Archeologico Nazionale di Aquileia, Courtesy of Museo archeologico nazionale di Aquileia | Foto: © Alessandra Chemollo
E. Za. - 17/03/2022
Intorno
alla fine del I secolo a.C., Augusto decide di far base ad Aquileia. Era un luogo strategico per seguire da vicino le azioni militari mirate a tenere sotto controllo la situazione turbolenta provocata dalle popolazioni degli Illiri, dei Pannoni, degli Iapodi e dei pirati Liburni.
A quel tempo la preoccupazione numero uno dell’Imperatore era di mettere in sicurezza i territori nordorientali della penisola. Faceva parte dello stesso piano anche la decisione di fondare nella zona dei nuovi centri come Tricesimum, Forum Iulii (Cividale), Iulium Carnicum (Zuglio).
Aquileia godeva di una posizione chiave, ma evidentemente aveva anche le caratteristiche adatte ad accogliere la famiglia imperiale. Per questo fu scelta come base da Augusto che continuò per tutto il periodo del suo soggiorno a gestire le questioni pubbliche e diplomatiche.
Sono gli anni in cui Aquileia diventa quindi cuore pulsante della vita dell’Impero.
Nella città giungono in visita personaggi importanti. Come ad esempio
Erode il Grande. Aveva affrontato un lungo viaggio per poter incontrare Augusto. Il re di Giudea era tormentato dal sospetto di una congiura dei suoi figli contro di lui e desiderava chiedere ad Augusto un parere, forse un aiuto. In quello stesso periodo, fa visita ad Aquileia anche
il futuro imperatore Tiberio con la sua nuova moglie, Giulia.
Le colonne del Foro, Area Archeologica di Aquileia | Foto: © Gianluca Baronchelli
Indubbiamente l’arrivo di Augusto ad Aquileia aveva messo in moto una serie di interventi di rinnovo della città perché fosse all’altezza del nuovo ruolo. Gli interventi si concentrarono nella zona del
Foro che ospitava le strutture preposte alle attività politico-amministrative.
Di quel tempo conosciamo il nome della principale famiglia di costruttori che seguì gran parte degli interventi edilizi attorno al Foro nel primo periodo imperiale: gli Aratrii. Erano originari di Aquino ed erano noti produttori di laterizi fin dal periodo tardo repubblicano. Come è facile intuire, la presenza della famiglia imperiale attirò ad Aquileia le botteghe artigiane più qualificate (scultura, gemme, toreutica, pittura), all’altezza delle esigenze di una committenza d’eccezione.
Allora il cuore della vita pubblica e amministrativa della città era la Basilica, posta a chiusura del lato meridionale della piazza del
Foro, delimitata da lunghi portici. La loro
decorazione con teste di Giove Ammone e Medusa, applicate su blocchi sporgenti tra lastre di balaustra con ghirlande tenute da aquile e amorini, rimanda ai decori dei portici del Foro di Roma.
Ciclo di Giove Ammone e Medusa presso il Foro di Aquileia | Foto: © Gianluca Baronchelli
Purtroppo
della basilica augustea di Aquileia non si conserva alcuna testimonianza. L’edificio fu ricostruito verso la fine del II secolo d.C., quando venne rifatto anche il portico orientale del Foro.
Una delle forme più significative della propaganda imperiale era costituita dai cicli statuari esposti in edifici del culto imperiale o all’interno di strutture pubbliche, specialmente nelle basiliche.
Ad Aquileia, delle sculture raffiguranti i membri della famiglia imperiale sono sopravvissute una statua molto grande, alta più di 2 metri, che raffigurava
Augusto capite velato, una statua femminile, forse Livia, una testa di Tiberio e una di Claudio.
Era probabilmente legato al primo imperatore e probabilmente anche al suo successore, l’importante complesso edilizio che è stato portato alla luce negli anni ’20 del secolo corso nell’area meridionale di Aquileia e che va sotto il nome di
Piccole Terme Urbane.
Secondo alcuni studiosi, e grazie ai ritrovamenti di materiali di alto pregio, si tratterebbe della dimora della famiglia di Augusto. In particolare sono state rinvenute alcune terrecotte architettoniche ricavate da matrici usate in contesti di proprietà della famiglia imperiale, sia sul Palatino, sia nella villa di Livia a Prima Porta.
Museo archeologico nazionale di Aquileia, Courtesy of Museo archeologico nazionale di Aquileia | Foto: © Alessandra Chemollo