AQUILEIA

PATRIMONIO DELL'UMANITÀ

giovedì 10 ottobre 2024

Aquileia romana: l’edilizia pubblica

Alla scoperta dei luoghi dove si svolgeva la vita pubblica in età romana.

Il Foro, cuore pulsante della vita economica, politica, amministrativa e sociale della città, il Porto fluviale, il Sepolcreto sono alcune imperdibili tappe per un percorso alla scoperta dell’antica colonia romana.

L’anima di Aquileia romana è tutta racchiusa nel Foro, cuore pulsante della vita economica, politica, amministrativa e sociale della città.
Potrebbe iniziare da questa piazza, circondata da edifici pubblici già nel II secolo a.C. l’affascinante itinerario alla scoperta di questo sito archeologico che ancora oggi ammalia il viaggiatore con la sua commovente bellezza.

Il Foro di Aquileia
Le colonne del Foro, Area Archeologica di Aquileia | Foto: © Gianluca Baronchelli

Il Foro, anima della città antica

Il foro ha trovato spazio in quest’area subito dopo il 181 a.C, anno in cui Aquileia viene dedotta come colonia romana.
Oggi chiunque visiti l’antica città resta incantato da questo importante monumento con le sue 15 colonne, riposizionate e risistemate nel corso dei restauri degli anni Trenta, che svettano verso il cielo.
Quelle sopravvissute fino ai nostri giorni appartengono al braccio orientale del portico.
I capitelli compositi, in calcare di Aurisina come i fusti e le basi, risalgono alla tarda età degli imperatori Antonini (circa 170-180 d.C.).
In questo che rappresentava il cuore civile della città, il luogo del confronto, della discussione e della socializzazione, gli aquileiesi si incontravano per discutere di politica, ma anche per confrontarsi su questioni economiche e amministrative.
Lunga 142 metri e larga 56, la piazza era interamente pavimentata con lastre di calcare di Aurisina, (una roccia sedimentaria estratta nei bacini di cava del Carso Triestino, nel comune di Duino-Aurisina), risalenti alla fase giulio-claudia del foro (prima metà del I secolo d.C.), sostituite, in alcuni casi, nel corso del tempo, con materiali di reimpiego.

Sotto i portici del Foro, che circondavano la piazza su almeno tre lati, avremmo sentito un tempo il brusio proveniente da botteghe (come quella che vendeva ami da pesca).
Il progressivo degrado e abbandono del Foro inizia alla fine del V secolo e prosegue fino a quando, con la costruzione delle Mura Bizantine, avvenuta dopo il 552, questa zona non si avvia a diventare un’area extraurbana, progressivamente abbadonata e impaludata.


Resti dei Magazzini presso il Porto Fluviale, Area Archeologica di Aquileia | Foto: © Gianluca Baronchelli

Il Porto Fluviale

A oriente, tra le mura e le sponde del Natisone e Torre (distanti tra loro 48 metri), avviene la prima fase di monumentalizzazione del porto canale di Aquileia.
Il Porto Fluviale è uno degli esempi meglio conservati di struttura portuale del mondo romano. Si inserisce in un sistema portuale che riguardava tutto l’intero ambito che circondava Aquileia.
Questo strategico punto di approdo e di partenza, di fondamentale importanza per i commerci con l’Illirico, le aree danubiane e del nord dell’Europa, spiega lo sviluppo che la città ebbe dal punto di vista economico, oltre che strategico militare.
Sovrappostosi ad un più antico impianto, il porto fluviale fu completamente ristrutturato nella prima età imperiale, con un nuovo complesso di banchine e un lungo edificio retrostante (esteso per più di 300 metri), che si apriva verso il fiume. Tre rampe, oblique rispetto al prospetto delle banchine, consentivano il collegamento con la viabilità urbana.
Le banchine erano invece caratterizzate da un poderoso sistema di lastroni verticali di calcare, sormontati da blocchi parallelepipedi a incastro, che costituivano il piano di carico e scarico superiore. A poco meno di due metri dalla sommità della banchina correva un largo marciapiede, che doveva servire alle attività di carico per imbarcazioni di piccola stazza.

Sulla superficie di questi marciapiedi si intravedono ancora, incisi, piccoli schemi per il gioco che dovevano essere utilizzati dai marinai e degli addetti alle attività portuali per ingannare il tempo.
Il porto fu utilizzato per tutta l’epoca imperiale, anche quando, dopo gli inizi del IV secolo, sulla banchina venne realizzato un nuovo muro di cinta.
Il processo di evoluzione del sistema portuale di Aquileia vede spostarsi il polo commerciale ed economico della città sempre più verso meridione, fino alla zona dei magazzini meridionali, presso l’ansa meridionale del fiume.

Alle spalle degli horrea tardo-antichi e della basilica sono stati trovati tre mercati che si svilupparono durante il IV e V secolo. Di questi restano ancora visibili i lastricati di tre piazze sulle quali si aprivano dei porticati lignei, dove un tempo avremmo visto affacciarsi botteghe e bancarelle che servivano per lo smercio delle derrate alimentari.


Sepolcreto | Foto: © Gianluca Baronchelli


A tracciare la storia di Aquileia romana, accanto agli spazi monumentali pubblici della città, agli ambiti residenziali privati, alle zone funzionali come il porto e i mercati, non mancano gli spazi dedicati ai defunti, che si sviluppavano lungo i principali assi che conducevano alla città.
Quello che ancora oggi il visitatore può ammirare è il Sepolcreto che si stende lungo la strada che usciva ad occidente da Aquileia e dove si possono trovare numerosi esempi di monumenti funerari di dimensioni diverse.
Al centro dell’attuale cittadina è stato impropriamente eretto negli anni Cinquanta, grazie alla munificenza della famiglia Candia, un mausoleo di età augustea, i cui frammenti furono rinvenuti nella necropoli orientale, lungo la strada romana per Tergeste (Trieste).