Arbusti di alloro e cipressi fanno corona intorno alla Tomba dei Dieci Militi Ignoti, caduti sul fronte durante la Grande Guerra. La salma di un undicesimo soldato, fu scelta dalla madre di guerra Maria Bergamas nella basilica, durante una solenne cerimonia svoltasi il 28 ottobre 1921 (quest’anno ricorre dunque il centenario). Essa fu trasportata in treno da Aquileia a Roma e sepolta il 4 novembre al Vittoriano.
Progettato dall’architetto Guido Cirilli, il monumento aquileiese è composto da un altare e da un arcosolio rivolto verso il Carso. Nelle giornate più terse, è possibile scorgere da qui l’altopiano che durante la Prima Guerra Mondiale fu teatro di scontri lunghi e sanguinosi.
Ai piedi della Tomba dei Militi Ignoti si trova il monumento funebre di Maria Bergamas: il figlio Antonio, arruolato inizialmente nell’esercito austriaco, disertò per combattere tra le file italiane e cadde nel 1916 sotto una raffica di mitraglia mentre guidava il suo plotone all’attacco. Il suo corpo non fu mai ritrovato.
Autentico scrigno di memorie, il cimitero di guerra di Aquileia ospita anche la sepoltura di Giovanni Randaccio, capitano di fanteria durante la Prima Guerra Mondiale e compagno di Gabriele D’Annunzio nelle battaglie d’Isonzo. Randaccio morì il 28 maggio del 1917 mentre tentava di issare il tricolore sul castello di Duino, presso il fiume Timavo. Fu lo stesso D’Annunzio, ispiratore dell’azione fatale, a dettare l’epitaffio del capitano: “Vitam dedit Timavo" (“Donò la vita al Timavo”), parafrasi di una celebre iscrizione latina custodita nel Museo Archeologico Nazionale di Aquileia.
Info
Indirizzo: Piazza Capitolo 1, Aquileia (UD)
Orari: Da marzo a settembre: dalle 9 alle 19 Ottobre: dalle 9 alle 18 Da novembre a febbraio: dalle 9 alle 17