Nel corso del IV-V d.C le attività commerciali e di carico/scarico delle merci si erano spostate progressivamente dalla zona del porto fluviale verso la parte meridionale di Aquileia, in corrispondenza dell’area archeologica oggi compresa nel Fondo Pasqualis.
In tarda età imperiale, qui sorsero i mercati meridionali di Aquileia, collegati al vicino corso del Natissa, come testimoniano le aperture riscontrate nelle mura di cinta tardoantiche e funzionali alle attività di carico e scarico delle merci.
Oggi sono visibili tre aree lastricate, corrispondenti alle antiche piazze del mercato. Si tratta di un complesso eccezionale da un punto di vista archeologico, con ogni probabilità un’area che nell’antichità era certamente pulsante di vita, dove ci si recava per fare acquisti e per socializzare, come ci suggeriscono le tavole da gioco (tabulae lusoriae) incise nei cordoli di una delle piazze.
I mercati erano collegati all’enorme magazzino che si trovava immediatamente a Nord di essi, adiacente al primo complesso episcopale cristiano, costruito dal vescovo Teodoro.