“Sta di buon animo Bassilla, nessuno è immortale”, recita un verso inciso su una stele funeraria del Museo Archeologico di Aquileia. Chi è la destinataria dell’epigrafe? L’iscrizione in lingua greca indica che la donna era di provenienza orientale, come molti medici, insegnanti e artisti attivi nell’antica Aquileia. Nella città del III secolo d.C. Bassilla doveva essere una celebrità: virtuosa della danza e dell’arte del mimo, era nota come “la Decima Musa”. I versi sulla stele ci aiutano a conoscerla meglio, ricordando i successi teatrali e gli applausi tributati al suo versatile talento.
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