AQUILEIA

PATRIMONIO DELL'UMANITÀ

sabato 20 aprile 2024

Sezione VIII.5, la scatolina in ambra

Scatolina in ambra con baccante, Museo Archeologico Nazionale di Aquileia, Courtesy of Museo archeologico nazionale di Aquileia | Foto: © Vanja Macovaz
Era destinata a contenere trucchi e unguenti di bellezza la raffinatissima scatolina in ambra con coperchio scorrevole rinvenuta in una necropoli di Aquileia.

Sulla superficie decorata ad altorilievo riconosciamo la testa del dio Dioniso o di una baccante,  adorna di tralci di vite e grappoli d’uva.

L’elegante contenitore apparteneva con ogni probabilità a una donna di alto rango vissuta nel I secolo d.C. e testimonia l’importante ruolo svolto da Aquileia nella lavorazione e nel commercio dell’ambra. La preziosa resina fossile arrivava in Italia dal Baltico, per poi raggiungere Roma attraverso la Pianura Padana: non a caso, i territori del Nord Est erano noti come la tappa finale della cosiddetta “via dell’ambra”.

Esperti nella lavorazione delle pietre dure, gli artigiani aquileiesi trasformavano il materiale grezzo o semilavorato in oggetti e gioielli di fattura finissima, in voga nelle classi più elevate della società romana tra il I secolo a.C. e il II secolo d.C.

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